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Affitti brevi: cedolare secca al 26%

13/12/2023
Affitti brevi: cedolare secca al 26%

La Legge di Bilancio del 2024 si muove verso un rialzo della cedolare secca per chi mette il proprio immobile sul mercato degli affitti brevi: dal 21 al 26%.

La questione del caro affitti, che sta tenendo banco in tutta Italia, potrebbe trovare spazio all’interno del disegno di Legge di Bilancio 2024.

Il Consiglio dei Ministri sta infatti valutando una misura per limitare definitivamente il problema legato al boom degli affitti brevi in tutte le città italiane.

Per quanto flessibili e remunerativi, gli affitti brevi in un Paese come l’Italia, che fa del turismo uno dei propri punti cardine, hanno notevolmente ridotto lo stock di immobili disponibili in affitto tradizionale.

L’affitto a lungo termine, tuttavia, continua ad avere una domanda in forte crescita. A causa della difficoltà di accesso al credito, gran parte della domanda di case in vendita si è spostata sull’affitto.

Tutto questo, unito alla scarsità dell’offerta dovuta agli affitti brevi ha portato i prezzi per gli immobili in affitto a schizzare alle stelle.

Tutto ciò ha portato il Governo a ricorrere a delle misure per contenere questo fenomeno anche sul medio lungo termine.

Il nuovo Disegno di Legge dovrebbe infatti prevedere un aumento della tassazione in regime di cedolare secca sugli affitti brevi.

Al momento le locazioni turistiche beneficiano del regime di tassazione in cedolare secca del 21%, se il locatore ha meno di 4 appartamenti da cui genera un reddito di questo tipo.

La Legge di Bilancio vedrebbe quindi un rialzo di questa tassazione. La cedolare secca per gli affitti brevi passerebbe dal 21% al 26%, a partire dal 1° Gennaio 2024.

Questa proposta si inserisce all’interno di un processo più ampio di regolamentazione degli affitti brevi, per il quale si sta da tempo discutendo una proposta di Decreto Legge.

L’idea del Decreto da parte del Ministero del Turismo era di rivedere il numero limite di appartamenti per cui fosse possibile operare entro il regime di cedolare secca. Se, come detto prima, oggi il limite è fissato a 4 appartamenti, il nuovo Decreto vorrebbe abbassare la soglia a 2 unità abitative.

In maniera congiunta, si lavora anche per ridurre sistematicamente gli affitti “single day”, ovvero che prevedono un pernottamento di una singola notte.

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